Fabriano - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
Palazzo del Podestà
 Palazzo del Podestà (1255) Lo splendido edificio pubblico ha una sua peculiarità tipologica "a ponte", in ricordo della colmata dell'antico fiume cittadino, che scorreva sotto di esso, e dell'unificazione dei quattro quartieri cittadini. Eretto nel 1255, interamente in pietra bianca di Vallemontagnana, modificato più volte, è costituito di tre corpi di fabbrica dei quali, quello centrale, presenta il caratteristico voltone ogivale di sottopasso della strada e le eleganti trifore. Al di sotto dell'arcone restano interessanti affreschi (sec. XIII-XIV) che rappresentano scene di guerrieri in battaglia e una enigmatica ruota della fortuna mossa da una figura femminile.
 Fontana: Sturinalto Fontana: "Sturinalto"
 Fontana Sturinalto (1285) La fontana fu commissionata a Jacopo di Grondolo nel 1285, l'architetto che aveva progettato la fontana maggiore di Perugia. Non a caso la fontana fabrianese, cosiddetta "Sturinalto", è una copia di minori dimensioni ma di grande eleganza, della straordinaria fontana umbra decorata da Nicola e Giovanni Pisano.
Palazzo comunale
 Palazzo del Comune (1350 ca., ricostruito nel 1690) Antica dimora dei Chiavelli, signori della città fino al 1435, conserva l'androne voltato a crociera nel XIV secolo e, nel cortile, il lapidarium con epigrafi e cippi provenienti dai municipi romani di Attidium (Attiggio), Tuficum (Borgo Tufico) e Sentinum (Sassoferrato).
Ex ospedale di S.Maria del Buon Gesù
 Ex ospedale di S.Maria del Buon Gesù (1456) Fondato da San Giacomo della Marca nel 1456 per riunirvi gli ospedali cittadini, è un elegante esempio di architettura tardogotica. Nella chiesa annessa è venerato il pregevole stendardo della Madonna del Buon Gesù, dipinto intorno al 1460 dal Maestro di Staffolo. Allo stesso pittore si debbono gli affreschi visibili sotto il portico. All'interno la chiesa conserva affreschi del fiorentino Andrea Boscoli, realizzati agli inizi del XVII sec.
Cattedrale di San Venanzio
 Cattedrale di San Venanzio (XIV e XVII secolo) Chiesa matrice di Fabriano, ampliata nella seconda metà del XIV secolo, fu ricostruita dall'architetto urbinate Muzio Oddi tra il 1607 e il 1617. A questa fase risale la pregevole decorazione interna con stucchi del ticinese Francesco Selva. Della fabbrica trecentesca, invece, la Cattedrale conserva l'abside poligonale, il chiostro e la cappella di San Lorenzo affrescata da Allegretto di Nuzio (1360 ca.).
Museo della Carta e della Filigrana
 Esiste un luogo dove il tempo sembra essersi arrestato, dove termini come realtà virtuale e mondo digitale non sembrano avere senso: questo luogo è il Museo della Carta e della Filigrana. Il Museo ha la sua sede all'interno di uno dei più bei complessi monumentali della città di Fabriano, l'antico convento di San Domenico. Qui è stata ricostruita fedelmente una cartiera medievale dove mastri cartai illustrano le antiche tecniche di produzione della preziosa carta filigranata a mano. Un viaggio affascinante nel mondo della carta, nella Città che ne è stata e resta la sua capitale (olim cartam undique fudit). Largo F.lli Spacca2 - tel. 0732/709.297/22334 Fax 0732/709.240/709.302 Orario: da martedì a sabato ore 10.00 -18.00 domenica e festivi ore 10.00 - 18.00 Chiusura festivi: 1 gennaio, 1 novembre, Natale All'interno del Museo si può partecipare ad attività didattiche, anche residenziali, relative alla lavorazione di carte a mano filigranate. La visita al Museo della Carta e della Filigrana, della durata di 1 ora circa, include una dimostrazione dal vivo della produzione della carta a mano, la visione di forme e filigrane antiche, e un audiovisivo sulla storia della carta a Fabriano.
Complesso San Domenico (sec. XIV-XV)
 La chiesa di Santa Lucia Novella, ricostruita dopo il terremoto del 1741, della fabbrica gotica (1365 ca.) conserva l'architettura esterna, caratterizzata anche da una elegante abside poligonale, dove si scorge in rilievo lo stemma della famiglia signorile dei Chiavelli. Le cappelle gotiche e la sacrestia, vantano una ricca e importante decorazione ad affresco di Allegretto di Nuzio e della sua scuola (seconda metà del XIV secolo). Nel convento di San Domenico (Museo della Carta) si possono ammirare i due pregevoli chiostri quattrocenteschi e, nell'interno, l'importante decorazione della sala capitolare dipinta intorno al 1480 da Antonio da Fabriano, per la cui iconografia il pittore si è ispirato alla decorazione del convento domenicano di San Marco a Firenze realizzata da Beato Angelico.
Chiesa del Sacro Cuore (1710, ricostruita nel 1741)
 Piacevole esempio di decorazione rococò. Restaurata all'inizio del secolo XX e riaperta al culto dopo aver subito un'opera di ristrutturazione dovuta ai gravi danni subiti a causa del sisma del 1997.
Chiesa di S.Filippo (1313, ricostruita nel 1628 e nel 1741)
 Anticamente dedicata ai SS.Giuseppe e Francesco, dal 1628 Oratorio di S.Filippo Neri, conserva tele di Sebastiano Conca (1676-1764 ), Giovanni Loreti (1686-1760), di Giovanni Marchesi (1699-1771). Nella sagrestia affreschi del fabrianese Giuseppe Malatesta e figli (1650-1719).
Loggiato San Francesco (1450 circa)
 Edificato nella metà del '400 su progetto del celebre architetto rinascimentale Bernardo Rossellino, giunto a Fabriano nel 1450 insieme a papa Niccolò V Palazzo comunale ed alla sua corte, che si rifugiò a Fabriano per sfuggire alla peste, il loggiato fu pensato per collegare l'imponente chiesa di San Francesco (edificata nel 1292 e demolita nel 1864) alla scenografica piazza del Comune. Fu prolungato alla fine del '600, con l'aggiunta di sette arcate alle primitive dodici. Nel 1790 fu collegato al contiguo Palazzo Comunale.
Oratorio della Carità (1587-97)
 L'oratorio fu decorato alla fine del XVI secolo con un prezioso ciclo affrescato, raffiguranti le opere di Misericordia Spirituale e Corporale, realizzati dal pittore manierista urbinate Filippo Bellini. Il portale gotico in pietra proviene dall'ex monastero di Sant'Antonio fuori le mura.
Chiesa Santi Biagio e Romualdo (sec. XIII, ricostruita nel XVIII sec.)
 Chiesa abbaziale benedettina, fu ampliata nel 1481 e quasi completamente ricostruita dopo il 1741. All'interno, pregevole esempio di stile tardo barocco, sono conservati gli stalli lignei del coro (1642) e interessanti dipinti opera di Pasqualino Rossi e l'organo di Gaetano Callido (1790). Nella cripta è conservato il sarcofago marmoreo con le reliquie di S.Romualdo, fondatore dell'Ordine Camaldolese. Interessante il chiostro, di elegante stile rinascimentale, realizzato nel sec. XVI. Riaperta al culto dopo i restauri dovuti al sisma del 1997.
Chiesa di Sant'Onofrio o Scala Santa (1407, ricostruita nel 1727)
 Vi si possono ammirare pregevoli opere lignee, un Crocifisso di fine '300 di scuola tedesca, una "Ecce Homo" quattrocentesco ed un affresco del sec. XV attribuito al Maestro di Staffolo. Molto cara alla devozione perché vi si conservano frammenti della Scala Santa di Roma.
Chiesa di Sant'Agostino (XIII sec., ricostruita nel 1768)
 Della fabbrica medievale, oltre all'architettura esterna e al pregevole portale (fine XIII sec.), si conservano le due importanti cappelle gotiche interamente affrescate agli inizi del XIV secolo dal Maestro di Sant'Emiliano, pittore di scuola giottesca riminese. Nel chiostro si conserva l'oratorio dei Beati Becchetti, che conserva un interessante Lignu Vitae, dipinto dall'importante pittore tardogotico Lorenzo Salimbeni da San Severino Marche (inizi XV sec.).
Chiesa di Santa Caterina
 Situata a Castelvecchio, dove sorgeva l'antichissima Chiesa di S.Giorgio, è officiata dai P.P.Minori Conventuali. In essa ebbero sepoltura Guido e Chiavello Chiavelli signori di Fabriano (secoli XIV-XV ). All'interno opere di G.Cades (Roma 1750-1799) provenienti dalla Chiesa di S.Francesco non più esistente. All'interno dell'ex-monastero il chiostro, in laterizio, edificato probabilmente nel 1473 data scolpita nello stemma degli Olivetani situato sul fianco destro della chiesa.
Collegiata di San Nicolò (sec. XII, ricostruita nel XVII secolo)
 Fondata dai Benedettini nella seconda metà del sec. XII, la chiesa collegiata fu ricostruita a partire dal 1630 su disegno del pisano Michele Buti. Notevole la facciata in laterizio, con loggia superiore a tre archi. Della chiesa medievale è visibile un affresco di Francescuccio di Cecco Ghissi (seconda metà del XIV sec.) e l'importante scultura lignea trecentesca, raffigurante San Nicola da Bari, realizzata dal Maestro dei Magi di Fabriano. Insieme alla Cattedrale, la chiesa vanta la più ricca e importante collezione di tele manieriste e barocche: basterà ricordare i dipinti di Filippo Bellini (fine sec. XVI), Andrea Sacchi (sec. XVII), Giacinto Brandi (sec. XVII) e il celebre San Michele Arcangelo, magistrale opera del Guercino. Da visitare anche l'elegante chiostro barocco.
Edicola Chiesa S.Maria del Piangato (sec.XIII)
 Affresco raffigurante la Vergine col Bambino circondata da Angeli di Ottaviano Nelli (1405 circa) restaurato nel 1993.
Museo Farmacia Mazzolini Giuseppucci
 Ubicato lungo Corso della Repubblica (civico 33/A), il Museo è dedicato ad una delle farmacie storiche più importanti in Italia. Gli straordinari arredi lignei realizzati nel 1896 dal perugino Adolfo Ricci, raffigurano i più grandi scienziati e le più grandi scoperte del XIX secolo. La collezione originaria di porcellane di manifattura Ginori e vetri è interamente conservata ed esposta. Il Museo è centro di numerose attività didattiche legate alla divulgazione della storia della scienza. per informazioni 0732/250834 tel./fax. Per maggiori informazioni
Chiesa di San Benedetto (sec. XIII, ricostruita tra il XVI e il XVII sec.)
 Notevole monumento dal ricco interno barocco ampio e luminoso, è a navata unica, decorata da pregevoli stucchi e affreschi. Fondata da San Silvestro Guzzolini nel 1244, oggi è il monastero principale della Congregazione dei Silvestrini, ampliata nel 1290, fu ricostruita alla fine del '500. Elementi dell'edificio gotico sono murati sul fianco della chiesa. La facciata in cotto è del 1764. All'interno si conservano una scultura in pietra di Martino da Cingoli (fine sec. XIII) raffigurante il Beato Giovanni dal Bastone. Gli stalli lignei del coro, in origine in Cattedrale, sono una preziosa testimonianza d'intaglio fiorentino di epoca tardogotica. Preziose le testimonianze figurative databili tra '500 e '700 con opere di un Simone de Magistris, Orazio Gentileschi, Pasqualino Rossi, Giacinto Brandi, Francesco Vanni e altri.
Oratorio del Gonfalone (sec. XIII, ricostruito tra '500 e '700)
 L'oratorio presenta uno straordinario soffitto a cassettoni, intagliato e decorato in oro zecchino agli inizi del Seicento dallo scultore francese lungamente attivo a Roma, Leonardo Scaglia. Alle pareti il ciclo di tele dedicato alla vita della Vergine è opera di Francesco Bastari (inizio XVII sec.).
Portico dei Vasari (1316)
 Parte di un antico ospedale situato nella piazza del Mercato (attuale Piazza Garibaldi), centro economico della città nel Medioevo, conserva sulla Complesso San Domenico facciata emblemi in pietra dell'Arte dei Calzolai e un affresco, di un allievo di Allegretto di Nuzio databile all'ultimo quarto del '300. Di fronte è visibile la pregevole fontana della piazza (seconda metà del XV secolo).
Pinacoteca Civica "Bruno Molajoli"
 Dedicata all'importante storico dell'arte, Bruno Molajoli (m. 1986), nato a Fabriano. Conserva una delle più importanti collezioni d'arte medievale delle Marche, attualmente ospitata nel Deposito Attrezzato presso le Antiche Cartiere Miliani (Via Fontanelle). La Pinacoteca vanta preziosi dipinti su tavola e affreschi di Allegretto di Nuzi, Maestro di Staffolo, Antonio da Fabriano, Ottaviano Nelli, Orazio Gentileschi, Andrea Boscoli e altri. Importante e ricca la collezione di sculture lignee trecentesche del Maestro dei Magi di Fabriano e del Maestro dei Beati Becchetti e la serie di arazzi fiamminghi databili tra il XVI e il XVII secolo.
Chiesa di Santa Maria Maddalena (XIV sec., ricostruita nel 1858)
 Antico ospedale trecentesco la chiesa conserva importanti affreschi del Maestro di Campodonico (1342), geniale interprete della lezione di Giotto, di Allegretto di Nuzio e la Maddalena penitente, indiscusso capolavoro di Orazio Gentileschi.